lunedì 20 giugno 2011

101 modi per liberarti dagli stronzi e trovare soddisfazione nel lavoro - Luca Stanchieri

Ho finito di leggere proprio un paio di giorni fa questo libro che racchiude in sé, contemporaneamente, drammaticità, divertimento, spunti per riflettere. L'autore, lo psicologo professionista Luca Stanchieri, mette in risalto, attraverso i racconti e le richieste di aiuto ricevute da comuni impiegati, la figura dello SI: lo Stronzo Infinito, una figura che circonda tutti noi, soprattutto nel mondo del lavoro, rendendoci la vita un vero inferno. Egli è l'essenza della stronzaggine per antonomasia, è l'essere il cui appellativo ( "stronzo" per l'appunto ) "non deriva da strong (...). E' un vocabolo tipicamente italiano che attraversa vari dialetti, mantenendo la stessa radice. In Piemonte è stronz, in Sardegna struntzu, in Lombardia strons, in Trentino stronz, in Emilia strounz, in Campania strunzo, in Puglia strunze, in Sicilia strunzu. Insomma, il termine era riconoscibile anche prima dell'Unità di Italia in ogni paese della penisola. (...) è un'ingiuria diretta a una persona inetta, ignorante, arrogante, pretenziosa e cattiva" ( Cit. ).
Il libro affronta anche il tema drammatico del mobbing alternando descrizioni spesso divertenti delle varie tipologie di stronzo in cui giornalmente ci imbattiamo: lo stronzo capo, che usa il bluff della valutazione di rendimento e dell'indice di controllo; lo stronzo collaboratore, che spesso è il primo ammiratore del capo stronzo; lo stronzo collega, che si scompone in tanti "piccoli" stronzi quali il sofferente, il manipolatore, lo stressato, il trasformista, il diffidente, il morto di fame; le aziende stronze ( in quanto formate da stronzi ), paranoiche, isteriche, orientate al cliente e tutte con un'unica mission... "prendere per il culo le persone che lavorano per loro" ( Cit. )...
Il libro contiene dei suggerimenti su come "distrarsi" dagli SI non solo quando si è immersi nel proprio mondo lavorativo, ma anche quando si è al di fuori di esso. Inoltre, le ultime pagine sono dedicate a tutti coloro che rappresentano "l'altra faccia del lavoro e di chi lavora. (...) Migliaia di giovani che cercano di darci una mano nei call center, fanno tutto il possibile per risolvere i nostri problemi, e spesso sono gentili e preparati. (...) Negli ospedali, riusciamo a incontrare parole semplici e amorevoli, che seppure non richieste, sono preziose per la cura e la possibile guarigione" ( Cit. ).

Durante la lettura del libro, nel quale mi sono immersa appieno riconoscendo tutti coloro con i quali lavoro, ho temuto una forte delusione sul finale. Il libro è incentrato, per un buon 80%, su quanto il mondo lavorativo sia pieno di SI e, più si avvicinava la fine del libro, più tutto sembrava voler puntare il dito su terzi a tutti i costi. Per la serie "se la mia vita lavorativa è uno schifo è colpa degli stronzi che mi circondano!".
Devo dire che l'autore non mi ha per niente delusa perché se è vero che le aziende sono piene di stronzi, è anche vero che... "Ognuno di noi ha dentro un SI. Siamo tutti SI ( ... ) ma a differenza della maggior parte dei SI descritti, coloro che individuano il proprio SI interno possono fronteggiarlo e superarlo." ( Cit. )
E' un libro che consiglio a tutti.

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