domenica 11 settembre 2011

Alla Fiera del Nord Est

L'importante è esagerare.
Il maestro è Massimo Carlotto, lo si capisce subito, e poi l'Autore alla fine lo cita e lo ringrazia, ma dopo che di questo nuovo Veneto così rosso di sangue sono state raccontate tutte le storie possibili e immaginabili - tanto che il Carlotto stesso è passato ad occuparsi della Sardegna - Matteo Strukul si ispira anche a Quentin Tarantino e ci mette in scena una Uma Thurman dei Sette Comuni che impugna pistole, fucili e una affilatissima katana per ammazzare criminali autoctoni e cinesi immigrati, non senza indossare occhiali con microcamera incorporata per documentare le sue imprese ed arricchire il curriculum.
Che poi dietro ci sia la voglia di vendetta della protagonista, ci conforta ancora di più nella nostra ricerca delle fonti.
Tra uno spritz e due mani tagliate di netto, un enorme piatto di trippa e una manciata di killer cinesi sanguinari ma non proprio sveglissimi, teste che rotolano, archeologia industriale della Bassa e pareti di casa ritinteggiate con il sangue degli inquilini, il pulp è servito, e si legge con piacere.
E piace anche la fame di rispettabilità dei due capibanda, il veneto ed il cinese, che mischiano - gran tocco di verità e credibilità - affari leciti e sporchi, associazioni per delinquere e di piccoli industriali, riciclaggio e volontariato.

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